di Emanuele Costa

Rumours sollecitati dai giornali e voci impazzite reclamano a gran voce un passo laterale, se non indietreggiante, di Silvio Berlusconi da guida del Milan. Per questa ragione, le notizie che riguardano una potenziale cessione della società rossonera vengono immediatamente ingigantite dalla stampa, mentre la verità fatica ad emergere.

Basti come esempio il caos scatenato dal famigerato Mr. Bee Taechaubol, il broker che avrebbe dovuto portare il Milan in Asia e che poi, alla prova dei fatti, ha mancato tutti i closing lasciando giornalisti e tifosi parecchio interdetti. L’affare sembrava chiuso, prima di svanire in una totale assenza di comunicazione da parte della società, che si avvia ancora una volta a chiudere il proprio bilancio in negativo, e senza avere ancora compiuto il passo decisivo verso l’indipendenza finanziaria garantita dallo stadio di proprietà.

Nelle ultime ore, si sta nuovamente diffondendo un ficcante pressing giornalistico riguardante una possibile cessione del Milan in Asia, questa volta ad una nebulosa cordata cinese che avrebbe finalmente assunto un volto: quello di Jack Ma, proprietario di Alibaba (colosso dell’e-commerce), di Waibo (il più popolare social network cinese) e del Guangzhou Evergrande, società dominatrice del campionato cinese, recentemente connessa in modo prepotente all’Italia grazie a Marcello Lippi e Fabio Cannavaro.

Cosa c’è di vero in queste voci? Al momento è poco chiaro: l’ufficio stampa di Alibaba ha risposto con un secco “no comment”. Le notizie riportanti cifre sono direttamente da cestinare, visto che non esiste al momento un’offerta vera e propria, ma vari pour parler che, ragionevolmente, avranno menzionato una valutazione, ma non una proposta d’acquisto.

Di vero c’è che Alibaba ha creato, recentemente, una divisione sportiva del proprio marchio, e che quindi potrebbe essere interessata al mercato delle società calcistiche. Bisogna ricordare, tuttavia, che per quanto internazionalizzante, il signor Jack Ma è estremamente legato al proprio mercato interno, e che anche la mission dichiarata di Alibaba Sports  Group è acquisire “un ruolo sempre più importante nel mondo dello sport in Cina”. Peraltro, non si hanno notizie sullo stato patrimoniale del gruppo, visto che non ne è stato pubblicato alcun bilancio.

Ad oggi, le indiscrezioni si basano principalmente sulla presenza a Milano di diversi intermediari di Alibaba, e sulla intervista rilasciata dal middleman Salvatore Galatioto, che ha garantito l’arrivo di un’offerta entro fine giugno, da parte di un facoltoso e proattivo gruppo proveniente dalla Cina. In attesa di maggiori informazioni, sarà meglio non farsi prendere dagli isterismi e dalle speranze; un anno fa, s’aspettava Mr. Bee. Oggi, si aspetta mr. Ma.